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Pubblicato il 07.03.2016 Network SeCO 4° trimestre 2015
  • Su base annua (1 gennaio 2015 – 31 dicembre 2015) il saldo tra assunzioni e cessazioni evidenzia un netto saldo positivo delle posizioni di lavoro dipendente nell'insieme delle 11 regioni e province autonome osservate pari a 260.000 unità (+2,5% sull'occupazione dipendente).
     
  • Rispetto alla situazione registrata alla fine del trimestre precedente, si osserva una ulteriore decisa tendenza al miglioramento del quadro occupazionale: a fine settembre 2015, sempre su base annua, assistevamo ad una crescita di poco superiore alle 37.000 posizioni lavorative.
     
  • Il miglioramento del saldo è attribuibile alla particolare dinamica tendenziale delle assunzioni (+22% rispetto al quarto trimestre 2014), risultata sensibilmente superiore a quella delle cessazioni (+3%).
     
  • La dinamica tendenziale delle assunzioni (+244.000) è risultata positiva in tutte le regioni e soprattutto in quelle maggiori: Lombardia (+94.000), Campania (+30.000), Veneto (+28.500), Emilia Romagna e Piemonte (entrambe sopra le +27.000 unità).
     
  • Ad eccezione dell'istruzione, tutti i settori segnalano un incremento della domanda di lavoro; esso risulta particolarmente rilevante in valori assoluti nel terziario (oltre 200.000 al netto della scuola); è tuttavia il manifatturiero a registrare la crescita relativa più consistente (+38%), seguito dalle costruzioni (+22%) e dall'insieme dei servizi (20%).
     
  • Quanto alla dinamica contrattuale, i contratti a tempo indeterminato trainano l'incremento dei flussi in tutti i territori osservati (su base trimestrale +237.500, pari al +60%) grazie agli incentivi e alle nuove regole previste per il 2015 (legge di stabilità 2015 e Jobs Act). Segnali di una più generale riattivazione della domanda di lavoro vengono anche dalla crescita dei contratti di somministrazione (+54.000) mentre i contratti a termine e l'apprendistato si mantengono in terreno negativo (rispettivamente con una flessione pari a -43.000 e a -5.000).
     
  • È continuata anche nel quarto trimestre 2015 la tendenza ormai costante al calo del ricorso al lavoro a chiamata (assunzioni tendenziali: -1,7%), contratto ricondotto ormai a dimensioni ben inferiori rispetto a quanto risultava prima della l. 92/2012.

 

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(by RAW)