Il quadro completo dell’occupazione in Veneto nel 2021 - Il quadro completo dell’occupazione in Veneto nel 2021
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Briciole di pane
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Secondo i dati del Sestante, la pubblicazione trimestrale dell’Osservatorio mercato del lavoro che allarga al settore pubblico e a tutte le tipologie contrattuali l’analisi delle dinamiche occupazionali diffuse mensilmente con la Bussola, i flussi di uscita dall’occupazione mostrano infatti un decremento molto più accentuato rispetto a quelli di entrata.
Le cessazioni, complessivamente 728.300, sono infatti diminuite del 7,3% rispetto a due anni prima, mentre le assunzioni (783.500) del 3,6%. A livello contrattuale si è registrata una lieve flessione delle assunzioni con contratto a tempo indeterminato (-6%), che mostrano un saldo occupazionale di +8.000 posizioni lavorative a fronte delle +47.000 del 2019. Stessa dinamica per il tempo determinato, che registra un saldo positivo di +37.300 contratti, ma una diminuzione delle assunzioni del 4%, mentre il saldo negativo dell’apprendistato (-1.600) è essenzialmente imputabile alla fortissima crescita delle trasformazioni (+34%). Migliorano le prospettive del lavoro somministrato, che nel 2021 vede crescere le attivazioni del +1%, con un volume complessivo di circa 140.000 missioni.
Una quota rilevante delle assunzioni continua a prevedere rapporti di lavoro part time, pari nel 2021 al 31,4% delle nuove attivazioni di lavoro dipendente, la maggior parte delle quali riguarda le donne.
Sotto il profilo settoriale, il saldo positivo del 2021 è in larghissima parte determinato dalla crescita dei posti di lavoro nei servizi (+31.700), in particolare turismo (+9.100) e logistica (+6.600), ma un buon contributo arriva anche dall’industria (+12.300), trainata da metalmeccanico (+5.900) e costruzioni (+3.900), e dalle agenzie di somministrazione (+11.700), le cui missioni si concentrano nei settori del metalmeccanico, commercio, turismo e logistica.
La domanda di lavoro è tuttavia ancora inferiore rispetto al periodo pre-crisi, in particolare nella concia (-16,8%), nell’occhialeria (-28,2%) e nel turismo (-20,6%).
I saldi sono positivi in tutte le province, con un recupero particolarmente marcato a Padova (+10.900) e Verona (+10.800), mentre in termini di assunzioni la differenza è ancora marcata nei territori a forte vocazione turistica quali Venezia (-18,7%) e Verona (-6,3%), positiva nelle altre province.
A fine 2021 i disoccupati disponibili registrati presso i Centri per l’impiego del Veneto risultano circa 396 mila, il 54% dei quali iscritti da più di due anni. Gli inoccupati sono 50.000. Le donne rappresentano il 54% del totale, gli stranieri sono il 28%, mentre in termini di età la prevalenza è degli adulti fra i 30 e i 54 anni, con i giovani che costituiscono il 20% del totale e gli over 55 il 29%.
Nel 2021 si sono registrati complessivamente 126.000 nuovi ingressi in disoccupazione, il 12% in meno rispetto al 2019, anche per effetto di un aumento degli inattivi, prevalentemente giovani.
Sul versante economico, il 2021 ha confermato le attese di una ripresa sostenuta dopo la crisi pandemica: +6,5% la crescita del Pil stimata per il 2021 a livello nazionale e +6,9% in Veneto. Più contenute le previsioni per il 2022 che, influenzate dai costi dell’energia e dalla crescita dell’inflazione, vedono l’Italia al +4% e il Veneto al +4,2%. Il nuovo anno si apre inoltre con forti preoccupazioni per gli effetti della guerra in atto in Ucraina e la crisi energetica europea. Riguardo al mondo delle imprese, Unioncamere segnala come il numero di quelle attive nel quarto trimestre 2021 (429.779) sia del tutto analogo a quello del medesimo periodo del 2019.
La pubblicazione del Sestante coincide con l’aggiornamento al 31 dicembre 2021 dei dati navigabili disponibili sul sito di Veneto Lavoro tramite la piattaforma Creavista e nella sezione La Geografia del Lavoro.
> Scarica il Sestante di Veneto Lavoro relativo all'anno 2021 (.pdf - 3,8MB)