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Pubblicato il 09.10.2020 null LA BUSSOLA - Il mercato del lavoro veneto nel terzo trim. 2020

Da questo numero il trimestrale di analisi congiunturale la Bussola prende una cadenza mensile. L'esperienza condotta durante la fase acuta dell'epidemia Covid-19 ha portato l'Osservatorio ad affinare i metodi di analisi tempestiva pur dovendo necessariamente restringere il campo di analisi come conseguenza delle regole che governano i tempi delle comunicazioni obbligatorie. Pertanto le principali tendenze del mercato del lavoro regionale verranno commentate limitatamente al settore dipendente privato e ai tre principali contratti (tempo indeterminato, tempo determinato e apprendistato); alcune sintetiche indicazioni verranno fornite per le altre forme contrattuali, mentre per il lavoro somministrato il riferimento temporale sarà necessariamente fermo al mese precedente. Verranno anche fornite alcune sintetiche informazioni sui flussi di ingresso nella disoccupazione amministrativa presso i centri per l'impiego.

La copertura dell'intero mercato del lavoro regionale (comprensiva del settore pubblico che, come il lavoro somministrato, gode della dilazione dei tempi nelle comunicazioni obbligatorie) troverà collocazione in una nuova pubblicazione, "il Sestante" che uscirà contestualmente all'aggiornamento trimestrale dei dati statistici di fonte Silv (Sistema informativo lavoro del Veneto).

Con questa prima nota mensile l'aggiornamento sulla situazione occupazionale del lavoro dipendente in Veneto – relativa alla domanda espressa dai datori di lavoro privati mediante contratti a tempo indeterminato, determinato e di apprendistato – si dispiega fino a tutto il terzo trimestre del 2020, permettendo un bilancio sia degli effetti del prolungato lockdown, sia del recupero occupazionale avviato con la progressiva rimozione delle misure di limitazione di attività e spostamenti disposte al fine di contenere l'epidemia di Covid-19.

In Veneto l'effetto della pandemia nei primi nove mesi dell'anno ha comportato (per l'insieme degli organici aziendali individuati sulla base dei tre contratti sopra indicati) una riduzione pari a -44.500 posizioni di lavoro dipendente rispetto a quanto accaduto nell'analogo periodo dell'anno precedente, caduta concentrata nei primi due trimestri e solo modestamente compensata nel corso dell'ultimo che si è concluso con un saldo positivo netto di 1.000 unità e con un miglior bilancio rispetto al terzo trimestre del 2019 (che aveva registrato un saldo netto di -16.500) di oltre 17.000 unità.

È un risultato frutto della forte contrazione delle assunzioni che si è poi ripercossa ovviamente anche sulle cessazioni, soprattutto dei contratti a tempo determinato venuti a mancare in maniera prevalente nei settori legati al turismo. Rispetto al 2019 le assunzioni nel secondo trimestre dell'anno si erano ridotte del -47%, mentre nel terzo hanno portato tale gap al -9% (anche se con un nuovo allargamento del differenziale nel corso del mese di settembre).

Gli effetti della pandemia, con la riduzione della mobilità sia nazionale che soprattutto internazionale, sono stati particolarmente pesanti per il settore turistico che chiude i primi nove mesi con un bilancio negativo di -3.600 posizioni lavorative (ma -16.300 rispetto all'anno precedente), come pure per il commercio al dettaglio con -1.200 posizioni.

 

Scarica la Bussola del terzo trim. 2020

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