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Pubblicato il 20.11.2014 null LA BUSSOLA - Il mercato del lavoro veneto nel terzo trimestre 2014

I dati del terzo trimestre segnalano un nuovo e brusco ri-allontanamento dal traguardo rappresentato dall'azzeramento delle perdite occupazionali: se le assunzioni sono aumentate, l'incremento delle cessazioni è stato ancor più rilevante. Ne è risultato un saldo marcatamente negativo, anche nel confronto con il medesimo trimestre dell'anno precedente.

Ciò ha determinato, su base annua, una variazione tendenziale negativa delle posizioni di lavoro dipendente in essere al 30 settembre 2014 pari a -8.900 unità.

Sotto il profilo contrattuale si registra un andamento negativo ma di intensità stabile dei contratti a tempo indeterminato, una dinamica positiva per somministrato e apprendistato e una variazione dei posti di lavoro a tempo determinato che, su base annua, rimane positiva grazie alla crescita registrata nel secondo trimestre dell'anno.

Il peggioramento del saldo tendenziale annuo è condiviso da tutti i settori, fatta eccezione per alcuni comparti dei servizi, in modo particolare ingrosso e logistica e terziario avanzato.

Dal lato dell'offerta di lavoro, per quanto riguarda i disoccupati iscritti ai Centri per l'impiego, si registra una nuova ripresa dei flussi in entrata, pur sempre rimasti su livelli elevati (40.000 disponibili; dato analogo a quello registrato nel terzo trimestre del 2013) e una caduta di quelli in uscita rispetto al trimestre precedente, anche se in crescita tendenziale (circa +9.000), con un bilancio che torna a determinare l'espansione dello stock dei disoccupati.

Rimangono sempre rilevanti gli interventi per il sostegno al reddito dei disoccupati: nel terzo trimestre 2014 sono state presentate 37.500 domande di ASpI e oltre 11.000 domande di MiniASpI. Inoltre sono state presentate poco più di 2.100 domande di mobilità in deroga (vale a dire richieste di prolungamento soprattutto dell'ASpI).

Continua infine la crescita dei lavoratori coinvolti in licenziamenti collettivi: è più di un anno che il flusso è sempre superiore alle 1.000 unità al mese.  A fine settembre i lavoratori inseriti in lista di mobilità erano circa 24.000.

 

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