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Pubblicato il 23.02.2018 null LA BUSSOLA - Il mercato del lavoro veneto nel quarto trim. 2017

Dopo la crescita straordinaria delle posizioni di lavoro dipendente sviluppatasi nel 2015 (+43.900 posizioni di lavoro rispetto alla fine del 2014), trainata dalla decontribuzione e per questo concentrata nei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, nel corso del 2016 si era osservato un progressivo rallentamento della performance occupazionale all'interno comunque di un trend sempre positivo. A fine 2016 la crescita del lavoro dipendente rispetto a fine 2015 era risultata pari a 34.200 posizioni, con un ruolo centrale dei rapporti di lavoro a tempo determinato, il cui stock era stato via via ricostruito dopo il parziale svuotamento intervenuto nel 2015 a seguito dello spiazzamento dovuto agli incentivi alle assunzioni e alle trasformazioni a tempo indeterminato.

Nel corso del 2017 queste direzioni di sviluppo si sono confermate: a fine anno la crescita delle posizioni di lavoro è stata ancora rilevante ed ha raggiunto le 34.000 unità.
Sommando i risultati ottenuti negli ultimi tre anni, a far data dall'inversione di tendenza registrata tra il 2014 e il 2015, si evidenzia un incremento in Veneto di circa 112.000 posizioni di lavoro.
Il 2017 si è mostrato essere un anno particolarmente dinamico con i volumi delle assunzioni e delle cessazioni che hanno raggiunto i valori più elevati dal 2008:  rispettivamente 851.000 e 817.000.

La crescita in corso risulta trainata dai contratti a termine e, in subordine, dai contratti di apprendistato. Le posizioni di lavoro a tempo indeterminato hanno subito invece una flessione (-17.200) imputabile a più fattori: da un lato l'immutata preferenza delle imprese per i contratti a termine, anche dopo l'introduzione del contratto a tutele crescenti; dall'altro la fase di assenza di incentivi specifici per il tempo indeterminato e l'attesa, soprattutto negli ultimi mesi, collegata alle notizie di nuovi incentivi nel 2018 rivolti ai lavoratori giovani, che si è tradotta nel posticipo di assunzioni o stabilizzazioni.

L'espansione dei contratti a termine è dovuta a sua volta alla convergenza di diverse spinte: il buon andamento del comparto del turismo, il generale trend economico positivo (è nota la forte correlazione tra dinamica del somministrato e ciclo economico), fattori normativi che hanno provocato l'attrazione nel perimetro del lavoro dipendente di rapporti di lavoro in precedenza esterni a tale perimetro (voucher, collaborazioni, lavoro autonomo occasionale).

 

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