Arof genera una tabella a doppia entrata in cui si può conteggiare il numero di trasferimenti degli studenti residenti in una delle sette province venete fuori regione in scuole o Cfp di un'altra provincia veneta oppure di un'altra regione.
Il report non riporta il dettaglio sugli istituti o almeno le tipologie di istituto (sia venete sia delle regioni limitrofe) che richiamano studenti tra una provincia e l'altra. Se questa informazione fosse disponibile permetterebbe di capire quali sono i nodi scolastici del territorio che attraggono più studenti e le loro caratteristiche; ad esempio, se le ragioni del loro "successo" sono connesse ad un sistema di servizi di trasporto più adeguato che fa sì che, a parità di istituto, la scelta delle famiglie ricada su un istituto più distante ma più facilmente raggiungibile, oppure se le valutazioni riguardino solo una offerta più nutrita di indirizzi di studio ecc.
Nessuna informazione su quali siano le caratteristiche degli studenti che si muovono tra i confini provinciali e intra-regionali.Inoltre, il report fornisce una fotografia momentanea del fenomeno e non declina in modo temporale questi spostamenti: non è quindi possibile approfondire le dinamiche del fenomeno, ossia non si è in grado di valutare la mobilità degli studenti nel tempo anche leggendola alla luce delle novità introdotte nei vari istituti scolastici e formativi presenti sul territorio.
Infine, dal report proposto non si comprende se la statistica conta solo gli studenti della scuola secondaria di secondo livello e la formazione professionale o sono compresi anche i ragazzi del primo livello della secondaria spesso considerati nei report prodotti da Arof.
Fig. 14. Un esempio di report "Flussi di studenti".