Il lavoro di oggi, il lavoro di domani
Menù di navigazione
Briciole di pane
Aggregatore Risorse
Si è tenuto ieri il seminario promosso dal Servizio Stage & Placement DSEA in collaborazione con il Career Service dell'Università di Padova e moderato da Alessandro Zuin di Corriere Imprese, al quale ha partecipato per Veneto Lavoro Maurizio Rasera.
Si è parlato di sharing e GIG economy, big data e meta competenze, con l'obiettivo di analizzare come stanno cambiando le professioni richieste dalle imprese.
I dati di Veneto Lavoro confermano che l'80% delle assunzioni nel territorio regionale è imputabile a mestieri tradizionali, solo il restante 20% è collegabile a competenze innovative. La crisi occupazionale certamente ha accelerato il passaggio ad un mercato professionale con garanzie di stabilità meno ampie ma il 76% dei lavoratori dipendenti si colloca ancora nei settori tipici dell'industria e dei servizi .
I lavori di domani sono definiti ‘smart-works' e ci costringono ad una nuova definizione di spazio. I confini dell'organizzazione non sono più quelli del Novecento e oggi, ha spiegato il prof. Paolo Gubitta dell'Ateneo patavino, si parla sempre più di ‘ufficio migrante', un concetto in base al quale lo spazio fisico, sociale e simbolico passa in secondo piano.
Già dallo scorso anno, la Regione del Veneto si sta muovendo in tal senso e in materia di Smart Specialisation ha elaborato, con l'obiettivo di sviluppare sistemi d'innovazione regionali che valorizzino settori produttivi di eccellenza, una strategia che copre quattro ambiti di specializzazione intelligente: Smart Agrifood, Sustainable Living, Smart Manufacturing e Creative Industries.
Alle risposte delle Istituzioni in materia di innovazione si aggiungono le esigenze del mondo delle imprese, che attraverso i responsabili Risorse Umane intervenuti alla tavola rotonda, indicano come professioni del futuro quelle che ruotano attorno alla capacità di analisi dei dati, della loro corretta interpretazione ai fini della elaborazione di strategie di promozione vincenti e di modelli organizzativi lean. In sintesi, la selezione del personale è basata su metacompetenze, spiccate doti di problem solving, coinvolgimento e capacità collaborative e di gestione dello stress. Nonché sulla corretta interpretazione della mission e dei valori aziendali, facendo anche dello storytelling una importante risorsa professionale.
A farla da padrone, secondo il prof. Giovanni Costa, saranno le attività cosidette ‘tacite', ovvero quelle attività di interazione non codificata o non codificabile in cui l'individuo, con le sue sole conoscenze ordinate riesce a produrre valore, risolvendo un problema specifico.