Il mercato del lavoro veneto nel I trimestre
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Briciole di pane
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Il saldo occupazionale è positivo per 40.400 posizioni di lavoro, nonostante il calo, peraltro atteso dopo il boom del 2015, delle assunzioni (-12,7%) e in particolare dei contratti a tempo indeterminato. Prosegue la crescita dei voucher.
Dopo il 2008, per la prima volta nella seconda metà del 2015, il saldo tendenziale a fine marzo 2016 risulta positivo e pari a 33.800 posizioni di lavoro.
La crescita recente ha consentito infatti il recupero dei livelli occupazionali persi nella seconda fase recessiva (2011-2014) e rispetto al 2008 il decremento occupazionale risulta ancora importante: mancano infatti 42.000 posizioni di lavoro per tornare al livello di marzo 2008.
Nel primo trimestre 2016 si rileva che il saldo congiunturale è pari +40.400 unità, ovvero risulta di poco inferiore a quello del primo trimestre 2015 (+45.600 unità).
Il bilancio di fine periodo risulta negativo per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato (-1.600 unità) e per l'apprendistato (-700 unità), per il quale si conferma la tendenza già osservata alla progressiva contrazione. Come è logico attendersi nella prima parte dell'anno, il saldo è invece positivo per i rapporti di lavoro a tempo determinato (+33.700 unità) – saldo peraltro particolarmente positivo se paragonato con lo stesso trimestre degli anni precedenti – e per il lavoro somministrato (+9.000 unità).
I dati raccolti attraverso le comunicazioni obbligatorie (CO_Veneto) registrano un decremento dei rapporti di lavoro intermittente e di lavoro parasubordinato. In particolare, le collaborazioni a progetto e coordinate-continuative sono passate da 6.900 a 5.700, a fronte di una sostanziale stabilità dei contratti di lavoro domestico.
Una tendenza opposta, orientata alla crescita, anch'essa confermata nel tempo, vale invece per i tirocini (nel primo trimestre 2016 ne sono stati attivati 9.100 contro gli 8.400 del primo trimestre 2015) e per il lavoro accessorio. Da poco più di mezzo milione di voucher venduti in Veneto nel 2009 si è arrivati, nel 2015, ad oltre 15 milioni, ovvero il 56% in più del 2014. Nel 2015 i voucher venduti in regione rappresentano il 13% del totale di quelli venduti a livello nazionale.
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