Il Presidente dell'Anpal in visita ai Centri per l'Impiego del Veneto
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Approfondire la conoscenza del sistema dei servizi per il lavoro in Veneto e delle misure di politica attiva adottate sul territorio regionale, anche in vista di un possibile perfezionamento nella gestione del Reddito di Cittadinanza. Questo l'obiettivo della visita nella nostra regione del Presidente dell'Anpal, Domenico Parisi, che nella mattinata del 21 maggio scorso ha incontrato a Venezia l'Assessore al lavoro e i dirigenti regionali, per poi recarsi, accompagnato dal Direttore di Veneto Lavoro Tiziano Barone, al Centro per l'Impiego di Treviso per conoscere nel dettaglio i servizi offerti dal CPI e incontrare gli utenti in cerca di lavoro.
L'occasione è servita per illustrare alla delegazione Anpal il "modello veneto" dei servizi per il lavoro, basato sulla cooperazione tra pubblico e privato e costituito dai 39 Centri per l'Impiego gestiti da Veneto Lavoro e da 600 enti accreditati ai servizi per il lavoro e alla formazione. In Veneto ogni anno sono circa 140 mila i disoccupati che si rivolgono ai Centri per l'Impiego. Di questi il 40% è interessato da almeno una misura di politica attiva, mentre un ulteriore 10% beneficia dei diversi incentivi all'assunzione.
Tra i principali servizi erogati dai Centri per l'Impiego, quelli legati alla gestione della disoccupazione, dall'orientamento alla profilatura fino alla stipula del ‘patto di servizio' personalizzato, il supporto all'inserimento lavorativo, anche attraverso il rinvio alle politiche attive, i servizi di ricerca e selezione per le imprese, il collocamento mirato per lavoratori con disabilità e varie tipologie di certificazione.
Nel corso dell'incontro sono state illustrate anche le principali misure di politica attiva adottate dalla Regione Veneto per dare risposta alle persone in cerca di lavoro: l'Assegno per il Lavoro, riservato ai disoccupati over 30, che in poco più di un anno ha coinvolto 18.500 destinatari e ricollocato 10.600 persone; le Work Experience, misure di orientamento, formazione e tirocinio che hanno interessato 6 mila persone, con un tasso di attivazione del 56,4%; Garanzia Giovani Veneto, rivolta ai Neet di età compresa tra i 15 e i 29 anni e che ha raccolto finora 136 mila adesioni, avviando al lavoro 80 mila giovani; e inoltre, le Azioni integrate di coesione territoriale, rivolte a soggetti con maggiori difficoltà di ricollocazione e che prevedono il coinvolgimento di più enti (Comuni, Ulss, Servizi sociali), i lavori di pubblica utilità, per disoccupati privi di tutele, e i percorsi di inclusione sociale per lavoratori disabili.
"La visita - commenta il direttore di Veneto Lavoro Tiziano Barone - ci ha dato l'opportunità di presentare al presidente Parisi un modello di servizi per il lavoro che in Veneto ha dimostrato di funzionare. Uno dei passi fondamentali per assicurare l'efficacia del servizio è quello di garantirne l'omogeneità su tutto il territorio e ciò vale tanto per il livello regionale quanto per quello nazionale. In Veneto abbiamo affrontato questa problematica attraverso una standardizzazione delle procedure in tutti e 39 i Centri per l'Impiego. È indispensabile, poi, disporre di un'infrastruttura informativa e conoscitiva efficiente in grado di valutare l'efficacia delle politiche attive: in Veneto siamo in grado di farlo per ogni misura attivata, monitorando cosa accade ai nostri disoccupati sia in termini di partecipazione alle politiche che di successiva ricollocazione. La Regione ha il compito di gestire bene le politiche attive e di avviare al lavoro i disoccupati presenti nel suo territorio: la sfida è che tutti quelli che si rivolgono a un Centro per l'Impiego del Veneto possano avere una risposta in termini formativi o di opportunità lavorative".