Il mercato del lavoro veneto nel secondo trimestre 2018: 34.300 posizioni di lavoro in più su base annua
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Prosegue quindi la crescita avviata nel 2015 e che dopo aver consentito di recuperare i livelli pre-crisi ha inaugurato una nuova fase di espansione occupazionale: al 30 giugno 2018 si contavano infatti circa 70 mila posti di lavoro in più rispetto a dieci anni prima, sebbene con una quota di rapporti part-time sensibilmente aumentata e che oggi interessa il 35,8% dei nuovi contratti.
Le assunzioni hanno raggiunto il massimo storico a quota 240.700, con un incremento del 2,6% rispetto al 2017. Ancora più accentuata la crescita delle cessazioni (+9,2%), come era prevedibile dopo l'esplosione dei contratti a termine registrata lo scorso anno, molti dei quali stanno ora giungendo a naturale conclusione. Tra le cause di cessazione, aumenta il numero delle dimissioni (+16%), a dimostrazione di un mercato del lavoro effervescente, e dei pensionamenti (+17%), mentre i licenziamenti si sono mantenuti sui livelli del 2017.
La crescita ha interessato diffusamente quasi tutti i settori produttivi e risulta evidente in agricoltura (+4.500 posizioni di lavoro). Bene anche il comparto industriale (+8.100) e in particolare l'edilizia (+2.000), tra i pochi settori a mostrare un saldo che non solo è positivo ma anche superiore a quello registrato lo scorso anno (+2.000). Rallentano i servizi, che passano dalle 30.700 posizioni di lavoro in più registrate nel 2017 alle +20.000 di quest'anno. Gli unici settori con saldo trimestrale negativo sono i servizi finanziari (-500), la sanità e servizi sociali (-100) e l'istruzione, che perde 18 mila posti di lavoro come consueta conseguenza del licenziamento dei supplenti annuali nel mese di giugno.
Anche grazie all'esonero contributivo triennale previsto dalla legge di stabilità 2018 per i giovani under 35, continuano a crescere le assunzioni e le trasformazioni a tempo indeterminato (rispettivamente, +8% e +53%), per un saldo che si rivela positivo sia su base trimestrale (+1.800) che, dopo un anno esatto, su base annua (+400). Positive, anche se in rallentamento, le dinamiche dei contratti a tempo determinato (+23.700) e del lavoro somministrato (+2700), mentre l'apprendistato conferma i segnali di ripresa già osservati nei trimestri precedenti, con un saldo trimestrale di 4.500 posizioni lavorative in più. Tra le altre tipologie contrattuali, a un anno dalla loro effettiva entrata in vigore, è possibile fare anche un primo bilancio delle nuove prestazioni occasionali introdotte in sostituzione dei voucher: tra luglio 2017 e giugno 2018 il Libretto Famiglia ha coinvolto in Veneto mediamente 400 lavoratori ogni mese (l'11% del totale nazionale), per un totale di 110 mila ore; il contratto di prestazione occasionale ha invece interessato mediamente 2.000 lavoratori (14% del totale nazionale), per un totale di oltre 482 mila ore.
Al 30 giugno 2018 i disoccupati disponibili presso i Centri per l'Impiego del Veneto risultano essere circa 292 mila, 20 mila in meno rispetto a tre mesi prima. Prevalgono le donne (162 mila) e gli adulti di età compresa tra i 30 e i 54 anni (155 mila). Gli stranieri sono 77 mila.
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