La Clessidra: il quadro economico e occupazionale del Veneto - La Clessidra: il quadro economico e occupazionale del Veneto
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Briciole di pane
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Tale contesto ha portato ad una generalizzata revisione al ribasso delle stime sulla crescita del PIL. Quello mondiale è visto ora al +3,6% per il 2022, a fronte del +4,4% previsto a gennaio, mentre nell’Eurozona si passa dal +3,9% al +2,8%, con Germania (+2,1%) e Italia (+2,3%) a pagare le conseguenze più pesanti a causa della forte caratterizzazione manifatturiera dell’economia nazionale.
Il manifatturiero veneto continua tuttavia a registrare andamenti positivi anche nel primo trimestre 2022, sebbene in rallentamento rispetto ai mesi precedenti. La produzione è in crescita del +1,6% (a dicembre cresceva del +7,9%), il fatturato registra una variazione del +3,7% e gli ordinativi salgono del +3,8% per la domanda interna e del +6,3% per quella estera. A registrare un andamento particolarmente positivo sono l’occhialeria, la gomma-plastica, i metalli e prodotti in metallo, i mezzi di trasporto e le macchine elettriche/elettroniche. Tra i settori in flessione troviamo invece l’alimentare e il legno-mobile.
Le previsioni per il secondo trimestre sono condizionate dal portafoglio ordini, che al momento si mantiene particolarmente positivo perché, nonostante gli scenari, le imprese di fatto li hanno già in casa, sebbene si stiano dilatando, in alcuni settori in maniera poderosa, i tempi di evasione degli ordini. Circa il 55% degli imprenditori prevede comunque per il prossimo periodo un aumento della produzione del fatturato e un’azienda su due prospetta un aumento della domanda.
Le ripercussioni delle tensioni internazionali ancora non si fanno sentire sull’andamento del mercato del lavoro regionale. Il saldo tra assunzioni e cessazioni nel periodo gennaio-marzo è positivo per +23.600 posti di lavoro, un dato superiore sia a quello fatto registrare nell’analogo periodo del 2021 (+12.600), ancora condizionato da lockdown e riaperture, sia rispetto al 2020 (+1.100), caratterizzato dal crollo causato a marzo dall’avvio dell’emergenza sanitaria. A crescere in questo inizio di 2022 sono sia i contratti a tempo indeterminato (+10.600) sia quelli a termine (+13.700). A livello territoriale, il bilancio occupazionale positivo della regione è trainato dalle province di Verona (+7.800) e Venezia (+7.100), a conferma del periodo favorevole per il settore dei servizi turistici, dove le assunzioni sono quadruplicate rispetto allo scorso anno.
La crescita delle assunzioni è tuttavia generalizzata a tutti i settori (in media +45%), anche a tempo indeterminato (+52%), e in un mercato del lavoro nuovamente dinamico ad aumentare sono anche le cessazioni (+39%), tra le quali la chiusura dei contratti a tempo determinato rimane la principale causale, seguita dalle dimissioni, in crescita del 52% rispetto al primo trimestre 2021.
“La Clessidra” è disponibile nella pagina dedicata www.venetolavoro.it/clessidra e sul sito di Unioncamere del Veneto, www.unioncamereveneto.it.