Occupazione femminile e divario di genere
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È quanto emerge dai dati elaborati dall’Osservatorio regionale Mercato del Lavoro di Veneto Lavoro in occasione della Giornata internazionale della donna.
Nell’arco di 10 anni le donne occupate in Veneto sono aumentate del 20% e nel 2023 risultano complessivamente 974.000. Ad aumentare è anche il loro peso sul totale degli occupati (dal 39,8% al 43,8%), nonostante la contrazione della popolazione femminile in età lavorativa, a segnalare una maggiore permanenza o un più frequente ingresso (o rientro) nel mercato del lavoro. Rimane comunque elevato il numero di donne in cerca di lavoro e quelle che potrebbero far parte delle forze lavoro, a conferma delle difficoltà che ancora oggi limitano l’effettivo inserimento delle donne nel mercato del lavoro, ma anche delle prospettive di crescita dell’occupazione femminile.
Il divario occupazionale di genere (gender employment gap) rimane ampio (15,2 punti percentuali a fronte dei 17,9 della media nazionale), ma in diminuzione rispetto agli anni precedenti e diversificato in base alle fasce d’età, riflettendo le diversi fasi della vita – personale e professionale – che caratterizzano i percorsi di lavoratori e lavoratrici. Se infatti per le giovani donne di età compresa tra i 15 e i 24 anni il valore è pari a 8,8 punti percentuali, al crescere dell’età aumenta sensibilmente, arrivando a raggiungere i 18,2 punti per le donne over 50.
La crescita dell’occupazione femminile è inoltre correlata a un incremento del lavoro part-time, che nel 2023 raggiunge un’incidenza del 36% e che risulta legato sia alle caratteristiche della domanda di lavoro, concentrata nel settore dei servizi, che alle esigenze di conciliazione dei tempi di vita e lavoro.
Nel 2024, le lavoratrici assunte sono state complessivamente 255.380 (-3% rispetto al 2023), su livelli superiori rispetto a quelli registrati in periodo pre-pandemico. A crescere sono in particolare le assunzioni di donne giovanissime (<19 anni, +2%), grazie alle maggiori opportunità di sperimentarsi nel mercato del lavoro anche con brevi esperienze come il somministrato, e le assunzioni di donne over 60 (+13%), mentre calano quelle relative alle fasce centrali, segnando quello che, tradizionalmente, risulta essere il periodo di maggior difficoltà per le donne impegnate a conciliare vita personale e lavoro.
La maggior parte delle assunzioni si concentra nel settore terziario (318.700), in lieve calo rispetto all’anno precedente (-2%). In quello industriale la contrazione è decisamente più sostenuta (-10%), a causa delle difficoltà riscontrate nell’ultimo anno dal comparto manifatturiero nel suo complesso.
Il bilancio occupazionale femminile rimane tuttavia positivo, facendo registrare nel corso dell’anno 13.100 posizioni lavorative dipendenti in più. Dal 2008 a oggi, le posizioni di lavoro occupate da donne sono aumentate di quasi 160.000 unità, superando la crescita di quelle maschili (+151.000 unità).
>>> Scarica il report "Donne e mercato del lavoro. Un focus sulle dinamiche recenti"