Progetto carceri: firmato il rinnovo del protocollo d’intesa tra Veneto Lavoro e PRAP del Triveneto
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Favorire il reinserimento sociale e lavorativo delle persone detenute, sviluppando così l’autostima e l’autonomia personale e contribuendo significativamente a ridurre il rischio di recidiva. Questo l’obiettivo del “Progetto carceri”, avviato in via sperimentale nel corso del 2023 dalla Direzione Servizi Sociali della Regione del Veneto, tramite Veneto Lavoro e in collaborazione con il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria (PRAP) del Triveneto.
Il progetto, caratterizzato da una significativa integrazione tra pubblico e privato e da un approccio inclusivo, ha portato all’attivazione di uno Sportello Lavoro gestito dal Centro per l’impiego all’interno di ciascuno dei 9 istituti penitenziari del Veneto, attraverso il quale i detenuti in esecuzione penale possono accedere a tutte le politiche attive del lavoro disponibili a livello regionale, ampliando così le proprie opportunità di formazione professionale e la possibilità di un successivo inserimento lavorativo.
Alle persone detenute sono infatti destinati gli stessi servizi offerti dai Centri per l’impiego del Veneto a tutti i disoccupati, come la possibilità di frequentare percorsi di formazione professionale finanziati dal Programma GOL (Garanzia di Occupabilità per i Lavoratori) sia all’interno degli istituti che, per chi può accedere alle misure alternative, diffusi sul territorio, oppure l’opportunità di iscriversi agli elenchi del collocamento mirato (legge 68/99), nel caso di persone con invalidità riconosciuta.
In poco più di un anno 218 persone detenute hanno potuto accedere a un percorso di formazione e accompagnamento al lavoro della durata di 160 ore e in 124 hanno svolto un’esperienza di tirocinio, che per 30 di loro si è tramutata in un’assunzione con contratto di lavoro vero e proprio.
Tra i molti esempi, c’è chi ha accettato un posto di lavoro all’interno di un’azienda alimentare, nonostante i timori, dopo quasi 20 anni di detenzione, di reinserirsi in una società che non conosceva e che ora, grazie alla dedizione e all’impegno che ha saputo dimostrare sul posto di lavoro, ha ottenuto la scarcerazione anticipata ed è una persona libera; chi dopo aver frequentato un corso di formazione di 160 ore per operatore di cucina ha scoperto la propria passione per l’arte culinaria e ora lavora come aiuto cuoco sognando, un giorno, di diventare chef. E ci sono molte storie che raccontano soprattutto di rapporti familiari ritrovati, anche grazie alla possibilità di contribuire al mantenimento dei propri cari, e di nuove prospettive di vita lontane dalla detenzione.
I risultati raggiunti nell’ultimo anno hanno indotto Regione del Veneto, Veneto Lavoro e PRAP a rinnovare la collaborazione attraverso la firma di un protocollo d’intesa che regola l’organizzazione dello Sportello Lavoro del Centro per l’impiego all’interno degli istituti penitenziari e che consentirà la prosecuzione delle attività fino al 2026, con ulteriore possibilità di proroga.