Il mercato del lavoro veneto nel primo trimestre 2017
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Il 2017 si apre in Veneto con una crescita di 46.200 posizioni di lavoro dipendente, miglior risultato dal 2009 ad oggi per quanto riguarda il primo trimestre dell'anno. I posti guadagnati a partire dal 2015 salgono così a circa 120.000, consentendo di recuperare, anche se non ancora completamente, le perdite subite nel corso della crisi.
Il positivo andamento del mercato del lavoro veneto risulta favorito anche da un contesto economico in lento ma graduale miglioramento, con una previsione per il 2017 di un Pil regionale al +1,2%, sotto la spinta dell'export (+3,9%) e della ripresa degli investimenti fissi lordi (+2,9%). Segnali positivi arrivano in particolare dalla produzione manifatturiera industriale (+4%), dalle immatricolazioni auto (+5,4%) e dal ridimensionamento delle crisi aziendali, con la diminuzione delle procedure di fallimento (-24,3%) e del ricorso alla Cig.
Tra gennaio e marzo 2017 la crescita occupazionale ha riguardato prevalentemente la componente maschile (+29.000) e interessato diffusamente tutti i comparti produttivi. L'agricoltura ha fatto registrare un aumento delle assunzioni del 16,8% e un saldo di +11.700 posizioni di lavoro, 1.500 in più rispetto allo stesso periodo del 2016. Saldo positivo, ma inferiore rispetto all'anno scorso, anche per l'industria manifatturiera (+14.200) e per l'insieme dei servizi (+18.200). Nel dettaglio, segnali positivi arrivano dal legno-mobilio, dalle industrie alimentari e dalle costruzioni, che registrano una crescita delle assunzioni del 19,1% e un saldo di +2.200 unità. L'unico settore che mostra un saldo negativo e che conferma le difficoltà evidenziate sul finire dello scorso anno è quello del credito, come comprensibile in virtù delle recenti vicende che hanno interessato il sistema bancario regionale.
Il saldo positivo del lavoro dipendente è determinato dall'elevato flusso delle assunzioni (190.000), il 13% in più rispetto all'analogo periodo del 2016. A fare da traino sono i contratti a tempo determinato (+15%), ma aumentano anche il lavoro somministrato (+14%) e soprattutto l'apprendistato, che conferma i segnali di ripresa osservati nei trimestri precedenti mostrando un incremento delle assunzioni del 26% e un bilancio positivo per 1.700 unità. Il tempo indeterminato mostra invece una sostanziale tenuta dei livelli raggiunti nell'ultimo anno, nonostante un saldo trimestrale negativo per 2.600 posizioni.
La vera novità è rappresentata dal lavoro intermittente, che nel primo trimestre del 2017 ha accelerato la crescita in atto già dalla fine del 2016 dopo quattro anni consecutivi di calo: tra gennaio e marzo, complice anche l'abrogazione del lavoro accessorio in vigore dal 18 marzo, le assunzioni sono cresciute del 65% rispetto allo stesso periodo del 2016 (9.900 contro 6.000), per un saldo di +4.300 posizioni di lavoro. Una tendenza che, in base ai primi dati disponibili, sembra rafforzarsi ulteriormente nel secondo trimestre quale immediata risposta del mercato del lavoro veneto alla soppressione dei voucher.
In attesa degli effetti della nuova regolamentazione in materia, volta a verificare gli elenchi dei disponibili attualmente iscritti ai Centri per l'Impiego e che comporterà sicuramente una riduzione del dato di stock, al 31 marzo 2017 i disoccupati accertati amministrativamente sono scesi a 512.000 (il 27% dei quali stranieri), 18.000 in meno rispetto a dicembre 2016.