Le Politiche Attive dopo il Jobs Act
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Le politiche attive dopo il Jobs Act è il tema affrontato nel corso del convegno che si è tenuto ieri, mercoledì 16 marzo, al Campus Universitario di Mestre.
L'incontro, promosso dalla Fondazione Consulenti per il Lavoro e dall'Ordine dei Consulenti del Lavoro del Veneto, ha visto la partecipazione del Direttore di Veneto Lavoro Tiziano Barone, il quale ha illustrato il quadro, attuale e futuro, delle politiche attive in Veneto alla luce del D. Lgs. 150/2015, e dell'Assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan, che ha sottolineato l'importanza di valorizzare e rafforzare la proficua rete di collaborazione tra pubblico e privato nei servizi per il lavoro che caratterizza il Veneto e che la Regione si è da sempre impegnata a promuovere.
Punti chiave della riforma, la definizione di livelli essenziali di prestazioni che Centri per l'Impiego e soggetti privati devono rispettare nei percorsi di accompagnamento, riqualificazione e creazione d'impresa, e il rafforzamento del concetto di "condizionalità" dei sussidi di disoccupazione, che possono essere revocati in caso di rifiuto da parte del disoccupato di una congrua offerta di lavoro o formazione.
Le strutture per il lavoro pubbliche e private saranno quindi chiamate a fornire risposte adeguate e strutturare servizi in grado di aiutare il cittadino nella ricerca di un lavoro.
Il Direttore Barone ha ricordato che il modello Veneto in parte già ricalca quanto previsto dal D. Lgs. 150/2015 e ha sottolineato che il Jobs Act potrà funzionare solo se supportato da un valido sistema per il lavoro e da politiche attive efficaci. Altro passaggio chiave sarà l'affermazione, anche culturale, del principio di "condizionalità", ovvero del fatto che il sussidio di disoccupazione sia legato alla partecipazione a politiche di attivazione al lavoro.
Tra gli strumenti che saranno attivati c'è l'assegno di ricollocazione, un contributo che il disoccupato potrà spendere presso Centri per l'Impiego e soggetti accreditati per servizi di assistenza e per il quale, come ricordato dal Direttore del Dipartimento Formazione, Istruzione e Lavoro, Santo Romano, la Regione del Veneto ha stanziato in questa prima fase 5 milioni di euro. Si sta inoltre valutando l'ipotesi di servizi personalizzati in base al grado di occupabilità e al profilo del lavoratore, mentre sarà confermato il tirocinio, considerato uno strumento efficace di inserimento al lavoro.
L'attenzione, ha concluso Barone, va incentrata sulla qualità e quantità degli interventi attivati, che devono essere misurati sulla base dei risultati raggiunti. L'obiettivo è arrivare alla ricollocazione della persona in cerca di lavoro attraverso un sistema dei servizi per il lavoro che integri in maniera efficace pubblico e privato.
Intervento Direttore Veneto Lavoro >>>
Intervento Direttore del Dipartimento Formazione, Istruzione e Lavoro Regione del Veneto >>>