Il mercato del lavoro veneto nel mese di novembre
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Nel mese di novembre prosegue la generale flessione del ritmo di crescita nel mercato del lavoro veneto, con un bilancio occupazionale per il lavoro dipendente privato registrato da inizio anno inferiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ma comunque positivo, con 42.000 nuove posizioni di lavoro, e superiore ai livelli prepandemici.
L’ultimo mese ha visto un aumento delle cessazioni (+6%) più consistente rispetto al trend del periodo che, unito ad un lieve calo delle assunzioni (-1%), ha comportato un saldo mensile (-12.200) sensibilmente peggiore rispetto al corrispettivo del 2023 (-8.800) confermando un rallentamento generale nel ritmo di crescita occupazionale.
La flessione registrata nel 2024 risulta essere trasversale a tutti i settori (nonostante alcune ottime performance registrate, tra gli altri, da agricoltura, istruzione e servizi di pulizia), ma trainata dalle difficoltà attraversate dal settore industriale (-7%), in particolare nel metalmeccanico (soprattutto automotive) e nei comparti del tessile-abbigliamento, delle calzature e della concia, queste ultime interessate da una perdita di posti di lavoro. A risentirne maggiormente sono le attivazioni di nuovi contratti a termine, mentre la componente più stabile di occupati a tempo indeterminato viene intaccata solo marginalmente dalle difficoltà del settore, anche grazie all’elevato ricorso alla cassa integrazione, come evidenziato dal dato del tiraggio nel periodo gennaio – luglio 2024 del 24%. Ad incidere sono, da un lato, la normalizzazione dei significativi livelli di crescita osservati nell’ultimo biennio, dall’altro, il graduale impatto provocato dal rallentamento dell’attività produttiva.
Nel periodo gennaio - novembre 2024 il saldo è positivo e in ridimensionamento rispetto all’analogo periodo del 2023 per tutte le province, Padova (+7.526), Treviso (+6.315), Venezia (+9.507), Verona (+12.725) e Vicenza (+4.460) ad eccezione di Belluno (-1.841) e Rovigo (+3.317), unica a chiudere con un saldo positivo ed in miglioramento. Il bilancio occupazionale di novembre rimane invariato rispetto agli anni scorsi con l’andamento negativo delle sole province di Verona (-8.748) e Venezia (-5.603), e positivo negli altri territori. La domanda di lavoro risulta in crescita nel mese solo a Rovigo (+10%) e Venezia (+7%).
Le assunzioni da inizio anno sono complessivamente 590.280, in calo per lavoratori italiani (-5%), donne (-3%) e lavoratori delle fasce di età centrali (-3%); in aumento invece tra stranieri (+8%) e “senior” over 55 (+4%). Le cessazioni ammontano a 548.271, un dato in leggero aumento rispetto a quelli degli ultimi due anni (544 mila) e condizionato dall’aumento dei licenziamenti per motivi economici e collettivi a fronte di una diminuzione delle dimissioni.
Gli ingressi in condizione di disoccupazione sono stati complessivamente 137.900, in leggero calo rispetto a quelli registrati l’anno precedente (-1%) soprattutto per quanto riguarda lavoratrici (-5%), lavoratori italiani (-4%) e adulti (-4%).
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