Sblocco dei licenziamenti: i dati sui primi impatti in Veneto
Menù di navigazione
Briciole di pane
Aggregatore Risorse
Indietro Sblocco dei licenziamenti: i dati sui primi impatti in Veneto
Nei primi dieci giorni di luglio lo sblocco dei licenziamenti non ha prodotto scossoni sul mercato del lavoro veneto.
Secondo l’analisi dell’Osservatorio di Veneto Lavoro i licenziamenti per motivi economici individuali e collettivi effettuati dalle imprese private non artigiane del manifatturiero (escluso il sistema moda) e delle costruzioni sono stati 359, un dato di molto superiore a quello del 2020 (304 licenziamenti in più rispetto ad allora), ma sostanzialmente in linea con quelli degli anni precedenti (323 nel 2019 e 272 nel 2018). Da considerare che nel periodo osservato una singola impresa del settore delle costruzioni ha effettuato 71 licenziamenti per fine cantiere, contribuendo in maniera significativa al totale complessivo.
Per quanto riguarda il numero di imprese che hanno effettuato licenziamenti si nota invece un leggero aumento (143 quest'anno), ma non differenze significative nel numero medio di licenziamenti per azienda (2,1 rispetto ai 2 del 2019).
Si ricorda che, proprio alla vigilia dello sblocco, il Governo aveva emanato un decreto che prorogava il blocco dei licenziamenti per le imprese del settore moda e prevedeva anche per imprese di altri settori che avessero esaurito gli ammortizzatori Covid l’accesso ad ulteriori 13 settimane di cassa integrazione. Al netto di queste eccezioni il divieto di licenziamento è venuto meno per tutte le aziende che rientrano nel campo di applicazione della cassa integrazione ordinaria.
L’analisi verrà replicata a breve per poter osservare tali dinamiche su un periodo temporale più ampio.