Tempo indeterminato più facile se l'impresa conosce già il lavoratore
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Circa il 50% delle assunzioni a tempo indeterminato effettuate in Veneto è infatti ascrivibile a imprese con le quali c'era già stato un precedente rapporto di lavoro con un'altra tipologia di contratto. L'esperienza lavorativa, anche se in un'altra impresa, è determinante in un altro 40% dei casi, mentre solo il 10% delle assunzioni riguarda soggetti che per la prima volta si affacciano sul mercato del lavoro.
Se negli ultimi anni la quota di assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato è oscillata tra le 120.000 e le 150.000 l'anno, con l'eccezione del picco di 215.000 nel 2015 dovuta alla decontribuzione, non è variata in modo sostanziale la modalità con cui un lavoratore accede al sospirato rapporto stabile: l'aver già lavorato nella stessa impresa rappresenta il più delle volte una variabile decisiva. In un caso su tre si tratta di una trasformazione da contratto a termine o apprendistato, mentre per un altro 17% il lavoratore aveva in precedenza un rapporto di somministrazione, collaborazione, tirocinio o lavoro intermittente, spesso conclusosi meno di un mese prima. Particolarmente rilevante anche la quota di quanti lavoravano presso un'altra impresa con contratto a tempo indeterminato (tra il 25% e il 30%), mentre la percentuale di quanti ottengono un tempo indeterminato senza aver mai lavorato prima è in costante diminuzione ed è passata dal 15% del 2010 all'11% dell'ultimo biennio. Una circostanza, quest'ultima, che riguarda in buona misura lavoratori stranieri (soprattutto cinesi) e determinati settori (turismo, istruzione, costruzioni e commercio).
Tendenze simili per i giovani under 30: l'aver avuto meno tempo a disposizione per accumulare diverse esperienze lavorative e il maggior peso dell'apprendistato, tipologia contrattuale quasi esclusivamente applicabile ai giovani, rende ancora più frequente la carriera lavorativa all'interno della stessa impresa.
L'incidenza delle trasformazioni contrattuali nell'accesso al tempo indeterminato varia in modo significativo da settore a settore: è più elevata nell'industria, soprattutto nel metalmeccanico dove si registrano punte fino al 50%, e decisamente più marginale nel turismo, con tassi anche inferiori al 10%.
Riguardo alle aziende, delle circa 95.000 che nel 2016 hanno effettuato almeno un'assunzione, una su tre (34.000) ha effettuato un'assunzione a tempo indeterminato o a tempo determinato successivamente trasformata. Nel primo caso, si tratta perlopiù di piccole imprese con meno di 16 dipendenti che effettuano una sola assunzione a tempo indeterminato nell'arco di un anno, mentre la quota maggiore di trasformazioni avviene presso le grandi imprese.
Scarica la Misura 73 – Come si arriva ad un posto di lavoro a tempo indeterminato?