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Pubblicato il 15.03.2008 null Misure 7 - Il crinale dei 36 mesi. Quante catene di contratti a tempo determinato tra medesimo lavoratore e medesima azienda superano i 36 mesi di durata?

Nel quarto capitolo del Protocollo su "Previdenza, lavoro e competitività" firmato da Governo e Parti Sociali il 23 luglio scorso (dedicato al mercato del lavoro) si prevede, a proposito di contratti a termine, che: "qualora a seguito di successione di contratti per lo svolgimento di mansioni equivalenti il rapporto fra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore abbia complessivamente superato i 36 mesi comprensivi di proroghe e rinnovi ogni eventuale successivo contratto a termine fra gli stessi soggetti dovrà essere stipulato presso la Direzione Provinciale del lavoro competente per territorio, con l'assistenza di un rappresentante dell'organizzazione sindacale cui il lavoratore sia iscritto o conferisca mandato. In caso di mancato rispetto della procedura indicata, il nuovo contratto si considera a tempo indeterminato". Tutto ciò non vale per dirigenti e lavoratori somministrati.

Per questo ci siamo chiesti: se una norma di questo tipo fosse stata in vigore nel 2005, per quanti contratti a tempo determinato (ctd) imprese e lavoratori avrebbero dovuto recarsi, con l'assistenza sindacale, presso una Direzione provinciale del lavoro (Dpl)? E, con un'altra ottica: quanto lavoro per queste ultime ne sarebbe derivato?