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Indietro Misure 3 - I lavoratori stranieri: dimensione, settore di impiego, continuità di lavoro. Un’analisi per il Veneto 1998-2005

L'immigrazione fornisce da tempo un contributo indispensabile all'apparato produttivo veneto, la cui crescita sarebbe stata altrimenti compromessa da una forza di lavoro declinante nei numeri, invecchiata nell'età, frenata nella mobilità. E' certo assai difficile immaginare come sarebbe cam­biata l'economia regionale in assenza di flussi di immigrati.

I dati disponibili più recenti (relativi al 2005) sulla presenza di stranieri nel mercato del lavoro ve­neto indicano che:

  • il numero medio giornaliero di stranieri occupati è pari a 143.000 unità, attorno al 6-7% del totale delle forze di lavoro;
  • prevalgono nettamente i dipendenti: sono circa 130.000 secondo Istat-Rcfl; analoga è la stima di Veneto Lavoro sulla base dei dati Sirlv;
  • si può agevolmente stimare che gli stranieri occupati siano circa 200.000 su base annua, considerando cioè una misura di stock-flusso, con la quale si contano tutti gli immigrati che in un anno lavorano, a prescindere dalla durata del loro rapporto di lavoro (sono compresi dunque tutti gli stagionali etc.);
  • i principali settori di impiego degli immigrati sono i settori dell'industria manifatturiera;
  • gli immigrati sostituiscono i "vuoti" lasciati dagli italiani in alcune aree di lavoro (edilizia, assistenza agli anziani) e solo cinque professioni (muratori, addetti alle pulizie, collaboratori domestici e assistenti familiari, braccianti, manovali) coinvolgono circa un terzo di tutti gli occupati stranieri;