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Indietro Misure 2 - Lavoratori con contratti temporanei: quanti sono, quanti rimangono “intrappolati”, quanti si stabilizzano. Un’analisi per il Veneto 1998-2005

Conteggiare appropriatamente i lavoratori con contratti temporanei a partire da una base dati amministrativa non è affatto operazione semplice e lineare. E' pertanto opportuno esplicitare le scelte compiute: è l'unico modo possibile per evitare ambiguità e fraintendimenti in una materia in cui essi sono purtroppo all'ordine del giorno. Innanzitutto definiamo l'oggetto di misura: trattasi dei lavoratori dipendenti impegnati in Veneto (stranieri o italiani che siano) con contratti temporanei alle dipendenze di aziende private, istituzioni non profit, istituzioni pubbliche (limitatamente alle basse qualifiche). Rimangono pertanto al di fuori del campo di osservazione i lavoratori dipendenti di istituzioni pubbliche con medio-alte qualifiche: quantitativamente non si tratta di un aggregato di rilievo. Per contratti temporanei si intendono tutti i contratti di lavoro ad esclusione di quello a tempo indeterminato, quindi il contratto a tempo determinato, i contratti a causa mista (apprendistato, formazione-lavoro), il contratto di somministrazione. Per dato di stock-flusso si intende la somma di tutti i lavoratori che nel corso dell'anno osservato sono stati impiegati con contratti temporanei di qualsivoglia durata. Per dato di stock si intende la somma di tutti i lavoratori che in un preciso momento dell'anno (il 31.12) risultano impiegati con contratti temporanei di qualsivoglia durata. Questo dato è quello comparabile con il dato Istat-forze di lavoro, anche se il riferimento temporale non è il medesimo (media di quattro situazioni nell'anno quello Istat, dato di fine anno quello Silrv-Giove 2006).