Contratti di lavoro a tempo indeterminato: nessuna ondata di licenziamenti alla scadenza degli incentivi
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Scaduti i tre anni di esonero contributivo, cosa accadrà ai rapporti di lavoro a tempo indeterminato attivati nel 2015? È il quesito che molti osservatori si sono posti con l'avvio del 2018 e l'approssimarsi della scadenza dell'esonero contributivo previsto dalla legge di stabilità 2015 per l'assunzione e la trasformazione di contratti a tempo indeterminato, che prevedeva per il datore di lavoro lo sgravio totale dei contributi dovuti fino a un massimo di 8.040 euro annui per 36 mesi.
La Misura/76 dell'Osservatorio Mercato del Lavoro di Veneto Lavoro prova a fornire una prima risposta, analizzando la percentuale dei rapporti attivati a gennaio 2015 che oggi, a tre anni di distanza, risultano ancora attivi.
Ne emerge che il tasso di sopravvivenza non è molto dissimile rispetto a quello dei rapporti di lavoro attivati nel gennaio 2014, quando l'esonero contributivo non era ancora in vigore. Anzi, analizzando esclusivamente i 6.300 rapporti di lavoro che hanno usufruito dell'incentivo, il tasso di sopravvivenza (59%) è superiore non solo a quello dei rapporti di lavoro attivati un anno prima (55%), ma anche al totale dei rapporti di lavoro eligibili (52%), ossia che possedevano i requisiti per accedere allo sgravio indipendentemente dal fatto che ne abbiano poi beneficiato, e di quelli non eligibili (44%).
Complessivamente le assunzioni e trasformazioni attivate in Veneto nel mese di gennaio 2015 sono state 15.700, con una crescita dell'11% rispetto alle 14.100 di un anno prima. Di queste, 9.900 risultavano eligibili, mentre 5.400 non avrebbero comunque potuto usufruire dello sgravio. Circa 3.700 dei 6.300 contratti che hanno beneficiato dello sgravio risultano oggi tuttora in essere, un risultato del tutto in linea con la durata effettiva media di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Sembra quindi che il paventato rischio di un'ondata di licenziamenti non sia stia verificando e che anzi i rapporti di lavoro esonerati dimostrino una tenuta lievemente maggiore rispetto a quelli che non hanno usufruito dell'incentivo. Per una verifica bisognerà tuttavia attendere che giungano a scadenza dei 36 mesi di esonero tutti i contratti a tempo inderminato attivati nell'arco del 2015, considerato anche che il contratto a tutele crescenti, considerato uno dei fattori di rischio, è entrato in vigore solo nel mese di marzo.
Scarica la Misura/76 ‘Rapporti di lavoro esonerati. Tassi di sopravvivenza a 36 mesi' >>>