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Indietro Tartufi 55 - I DISOCCUPATI AMMINISTRATIVI DEI CENTRI PER L’IMPIEGO

 

di Maurizio Gambuzza, Francesco Gatti, Stefania Maschio, Ilaria Rocco, Maurizio Rasera

A seguito del provvedimento adottato dalla Regione del Veneto per cancellare dagli elenchi dei Centri per l’impiego gli utenti che ragionevolmente non sono più alla ricerca di un lavoro e garantire la regolare erogazione delle prestazioni a chi ha davvero bisogno di assistenza nella ricollocazione, dal 1° aprile 2022, i disoccupati iscritti ai Centri per l’impiego del Veneto che non hanno mai sottoscritto il patto di servizio personalizzato o che negli ultimi 36 mesi non hanno effettuato alcuna azione di ricerca attiva di lavoro, perdono automaticamente lo stato di disoccupazione e non possono più ricevere i servizi ad esso collegato. In questo modo il dato relativo allo stock dei disoccupati viene ad assumere una dimensione maggiormente attendibile ed offre la possibilità di essere analizzato nel dettaglio descrivendo con maggior compiutezza un universo articolato che rappresenta i beneficiari potenziali del programma GOL, un’azione di riforma prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia (Missione 5, Componente 1) per riqualificare i servizi di politica attiva del lavoro. Essa è attuata dalle Regioni e Province autonome sulla base dei Piani regionali (Par) approvati da Anpal.

I beneficiari di GOL sono costituiti da un gruppo molto eterogeneo di lavoratori, che possono essere differenziati a seconda delle seguenti caratteristiche: presenza o meno di un’occupazione al momento della presa in carico; fruizione di un sostegno al reddito e tipologia del sostegno goduto; esperienza lavorativa pregressa; condizioni di fragilità e/o vulnerabilità. Nel complesso praticamente nessuna categoria dei presenti tra i disponibili viene esclusa dalla possibilità di un trattamento. I servizi offerti ai disponibili devono possedere caratteristiche di appropriatezza e debbono essere il risultato di un processo di valutazione e assessment del beneficiario, volto a rilevare le competenze possedute e gli specifici bisogni, anche alla luce delle condizioni e delle richieste della domanda di lavoro, col fine di mettere in campo gli adeguati strumenti che ne permettano un incremento delle possibilità occupazionali. Sulla base del profilo di occupabilità, dell’analisi dello skill gap, della complessità del bisogno potranno così individuarsi specifici percorsi per gruppi di lavoratori dalle caratteristiche simili. Ne sono stati individuati diversi differenziati a seconda dell’intensità degli interventi attivati nelle sfere dell’assistenza nella ricerca del lavoro, della formazione professionale, dei servizi complementari alle politiche del lavoro. Sinteticamente:

  • un primo gruppo indirizzato ad un percorso di reinserimento lavorativo, è costituito da coloro che risultano essere più vicini al mercato del lavoro e più facilmente occupabili, il cui bisogno principale è quello di essere indirizzati e assistiti nella ricerca del posto di lavoro sulla base dei profili professionali e delle opportunità occupazionali del territorio;
  • un secondo gruppo sarà avviato a un percorso di aggiornamento (upskilling) in cui gli interventi formativi richiesti saranno prevalentemente di breve durata (massimo 150 ore) e da contenuti e finalità professionalizzanti, richiedendosi un’attività di modesta intensità per il necessario adeguamento delle competenze;
  • per un terzo gruppo sarà necessario attivare un percorso di riqualificazione (reskilling) che preveda una più robusta attività di formazione (massimo 600 ore) per avvicinare la persona in cerca di occupazione ai profili richiesti dal mercato;
  • per i lavoratori più fragili, per i quali le politiche attive del lavoro da sole non sono sufficienti a migliorare l’occupabilità essendo presenti ostacoli e barriere che vanno oltre la dimensione lavorativa, occorre prevedere percorsi di lavoro e di inclusione che coinvolgano anche le reti di servizi sociali territoriali;
  • nel caso di situazioni aziendali di crisi, tenendo conto della professionalità dei lavoratori coinvolti e del contesto territoriale di riferimento, vanno cercate soluzioni attraverso percorsi di ricollocazione collettiva con il coinvolgimento delle aziende e dei rappresentanti dei lavoratori.

In questo report si sono presi in considerazione i flussi di entrata avvenuti durante il 2021 e invece lo stock dei disponibili al 30 giugno 2022, alla vigilia dell’avvio del programma GOL proprio per avere una base di riferimento sulla popolazione che verrà investita dai nuovi interventi per combattere la disoccupazione.

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