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Briciole di pane

Rapporto 1995

Agenzia per l'impiego del Veneto (a cura di),
IL MERCATO DEL LAVORO NEL VENETO
Tendenze e politiche
Rapporto 1995

Franco Angeli, Milano


Premessa, di Tiziano Treu e Luigi D'Agrò

Presentazione, di Roberto Franco, Natale Pisa e Gianni Perin

Parte prima: Struttura e tendenze

L'economia veneta: situazione attuale e prospettive, di Roberto Rognoni
L'andamento dell'economia veneta nel 1994; l'attività produttiva e l'occupazione; il quadro macroeconomico. Le previsioni 1995-1997; lo scenario internazionale e nazionale; le previsioni; l'ipotesi di rientro dell'Italia nello Sme.

Le tendenze generali del mercato del lavoro, di Bruno Anastasia
Lo scenario internazionale. Lo scenario italiano e l'articolazione regionale. Approfondimenti sul mercato del lavoro veneto; l'offerta di lavoro; la domanda di lavoro per sesso, grandi settori e posizioni professionali; alcune note sui flussi; la composizione delle persone in cerca di occupazione. Nota conclusiva. Nota bibliografica.

Le differenziazioni nei mercati locali del lavoro, di Giancarlo Corò e Fabio Occari
Introduzione. Le diverse dinamiche nei mercati locali del lavoro in Veneto. Le differenziazioni nei mercati del lavoro tra sistemi locali; i valori assoluti degli avviamenti e delle cessazioni; la composizione settoriale; le qualifiche professionali. Le differenze territoriali nella disoccupazione. Riferimenti bibliografici.

Imprese e flussi occupazionali a livello settoriale, di Corrado Squarzon
Premessa. Stock e flussi dell'occupazione. Struttura e dinamica settoriale dell'occupazione. Occupazione settoriale per provincia e classe dimensionale. Riferimenti bibliografici.

Il mercato del lavoro del Veneto nel periodo 1995/1999, di Renzo Turatto, Anna Ceci e Simonetta Marsigliesi
Introduzione. La metodologia utilizzata. Le previsioni per il prossimo quinquennio; scenario I: ipotesi di crescita occupazionale dello 0,0%; scenario IV: ipotesi di crescita occupazionale dell'1,2%; scenari II e III: ipotesi intermedie di crescita dell'occupazione (0,4% e 0,8%). Conclusioni. Bibliografia.

Parte seconda: Percorsi e forme del lavoro

Scuola e lavoro, di Enzo Migliorini
Scenari demografici di riferimento; la dinamica demografica veneta; la struttura demografica per età e sesso. L'istruzione scolastica ed universitaria; il grado di istruzione; il sistema scolastico veneto; il fenomeno degli abbandoni; il sistema universitario veneto. Sintesi della dinamica relativa all'offerta di lavoro. Riferimenti bibliografici.

La formazione professionale, di Renato Omacini e Arduino Salatin
Premessa. Caratteristiche strutturali ed evoluzione dell'offerta di formazione professionale in Veneto; la formazione professionale dell'"area giovani"; le azioni formative di secondo livello e/o sostenute dal Fondo sociale europeo; le azioni formative "a contributo" per adulti; azioni formative in agricoltura; le attività formative "riconosciute" dalla Regione; la formazione professionale nell'area sociale; il personale dei centri di formazione professionale; la spesa per la formazione professionale. Altri interventi di formazione; formazione professionale e programmi transnazionali europei; formazione professionale e sistema d'istruzione: l'integrazione con gli Istituti professionali di Stato del Veneto. Conclusioni.

L'apprendistato, di Maurizio Gambuzza
L'utilizzo dell'apprendistato: un confronto interregionale. Consistenza e articolazione del fenomeno in Veneto. Riferimenti bibliografici.

I contratti di formazione e lavoro, di Piero Andrea Breda
La situazione. I progetti approvati e i lavoratori previsti. Gli avviamenti con contratto di formazione e lavoro; caratteristiche generali; analisi dell'andamento nelle province. Gli esiti dei contratti di formazione e lavoro; situazione generale; analisi di alcune caratteristiche.

Il lavoro a tempo parziale, di Corrado Squarzon
Una premessa sulle fonti. I contratti di lavoro a part time: gli avviamenti e le trasformazioni. Presenza ed estensione del part time in Veneto. Manodopera femminile e part time. Il part time nelle province del Veneto. Riferimenti bibliografici.

Il lavoro a tempo determinato e la stagionalità, di Maurizio Gambuzza
Forme e ruolo del lavoro a tempo determinato nei primi anni '90; il lavoro a termine: tra precarietà e nuove forme di flessibilità; le dinamiche settoriali e territoriali; le differenziazioni territoriali: i settori e i contesti del lavoro stagionale. La stagionalità. Conclusioni.

I lavoratori in mobilità, di Corrado Squarzon
Una premessa di metodo. Situazione ed evoluzione della mobilità. La mobilità nel 1994. Profilo socio-professionale dei lavoratori in mobilità. Indice di ricollocabilità e tasso di rioccupazione. La permanenza in lista di mobilità.

Il collocamento obbligatorio, di Michele Monaco
La situazione al 30 giugno 1994. Le novità nella normativa di riferimento. Considerazioni sull'intervento pubblico.

I lavoratori extracomunitari, di Bruno Anastasia
La presenza degli stranieri extracomunitari nel 1994 in Italia e nel Veneto. Il lavoro degli extracomunitari; gli stock: occupati e disoccupati; i flussi degli avviati; i flussi delle autorizzazioni al lavoro a extracomunitari ancora residenti all'estero. Note conclusive. Riferimenti bibliografici.

Il lavoro autonomo e l'imprenditorialità, di Vladimiro Bucco e Francesco Galletti
La dinamica imprenditoriale secondo i dati del Registro ditte. Aspetti strutturali e territoriali dell'evoluzione dell'imprenditorialità. Il lavoro autonomo secondo gli Albi professionali e i dati Istat.

Parte terza: Attori e politiche

La legislazione sul mercato del lavoro, di Donata Gottardi

Gli interventi comunitari e gli effetti sul mercato del lavoro, di Paolo Ceccato e Roberto Rognoni
Introduzione. Stato di attuazione dei programmi comunitari della prima tornata (1989-1994). I nuovi interventi comunitari (1994-1999). La metodologia per la valutazione dell'effetto delle iniziative comunitarie. I risultati. Il monitoraggio e la valutazione dei Programmi comunitari.

L'azione e le iniziative dell'Agenzia per l'impiego del Veneto: tre anni di attività, di Roberto Franco
Introduzione. L'azione di monitoraggio sul mercato del lavoro regionale. Risorse umane: il nodo del mercato del lavoro veneto. Le politiche locali del lavoro. Il ritorno al lavoro; i problemi aperti; descrizione di massima del progetto presentato all'interno del programma Adapt. L'orientamento al lavoro. I lavori socialmente utili; alcuni dati ed elementi critici; le possibili prospettive. Gli strumenti a sostegno della creazione d'impresa e dell'occupazione. L'intervento a favore delle fasce deboli. Conclusioni.

Utilizzo e prestazioni degli ammortizzatori sociali in Veneto, di Maurizio Rasera
Introduzione. La cassa integrazione guadagni. La mobilità interaziendale. I contratti di solidarietà. I prepensionamenti. La disoccupazione ordinaria. Conclusioni.

Il processo di regionalizzazione della gestione del mercato del lavoro. Tavola rotonda "virtuale" con le Associazioni imprenditoriali e sindacali, a cura di Corrado Squarzon
1. Decentramento o regionalizzazione? Chi punta ad avere una maggiore efficienza dei servizi all'impiego, per i lavoratori ma anche per le imprese, sostiene che va imboccata con decisione la via di un effettivo decentramento organizzativo delle strutture pubbliche che operano sul mercato del lavoro. È sufficiente questa linea di intervento o va perseguita direttamente la via del passaggio delle competenze alla Regione? Perché? 2. Quale ruolo per le strutture periferiche del Ministero del lavoro? Nella prospettiva di una decisa operazione di passaggio delle prerogative di gestione e sviluppo delle politiche del lavoro alla Regione, avrebbero ancora un ruolo le strutture periferiche del Ministero del lavoro presenti nel territorio regionale? Quale funzione potrebbero svolgere? Entro quale disegno organizzativo? 3. E' funzionale che formazione e collocamento vengano gestiti separatamente? In un recente scritto, l'attuale sottosegretario al lavoro F. Liso afferma: "La protezione dell'occupazione attraverso la formazione e la riqualificazione professionale è una delle leve più importanti azionata in funzione della gestione delle eccedenze di personale e, più a monte ancora, in funzione della prevenzione dell'obsolescenza del capitale umano (attraverso la formazione continua)". Come è possibile garantire e sviluppare la centralità, ovunque riconosciuta, della formazione professionale se attualmente essa è nelle mani di un soggetto, la Regione, completamente distinto e non coordinato rispetto a quello che gestisce il collocamento? 4. Del "nuovo" si faranno carico gli uffici della Regione, i privati o un'apposita struttura? Il passaggio ad una gestione delle politiche del lavoro più vicina alla realtà della nostra Regione significa: a) mettere a disposizione adeguate risorse per elaborare, sviluppare e dare attuazione ad una nuova stagione, dopo la chiamata numerica; b) incentrare l'azione su efficienti ed efficaci politiche di incontro fra domanda e offerta di lavoro e sulla presenza di servizi all'impiego in grado di fornire il massimo di informazione, di supporto e consulenza ai cittadini. Tale compito complesso di innovazione nelle politiche del mercato del lavoro può essere gestito dai dipartimenti ed uffici della regione, sapendo che il problema della scarsa capacità operativa investe tutta la Pubblica amministrazione? O va lasciato alla iniziativa di strutture private? O non serve piuttosto definire una struttura operativa ad hoc, dotata di risorse di competenza e finanziarie, che faccia da polo regionale per la promozione e attuazione dei nuovi indirizzi?

Parte quarta: Temi e approfondimentiL'informatizzazione dei servizi per l'impiego presso gli Uffici periferici del Ministero del lavoro: l'esperienza del Veneto, di Natale Pisa

La situazione informatica fino al 1993. Il Gruppo regionale di lavoro. Il progetto Netlabor. Caratteristiche del programma Netlabor. Funzioni operative. Recupero delle banche dati originarie. Attivazione in rete locale. Sperimentazione. Distribuzione, installazione ed aggiornamento della procedura. Formazione del personale. Programmi futuri.

Indagine sulla domanda di lavoro in provincia di Padova, di Federico Lazzarini e Umberto Scatena
Gli obiettivi della ricerca. Strumenti e metodologie; il campione di imprese; il questionario; la metodologia. I risultati; gli elementi quantitativi; la qualità della domanda; le mansioni. La mobilità e la domanda di lavoro. La verifica sul campo. Avviamenti e mobilità. Conclusioni.

Il lavoro irregolare, di Bruno Anastasia
Introduzione. L'economia irregolare e la sua dimensione locale. La dinamica dell'irregolare: fattori economici influenti e caratteristiche sistemiche. La consistenza del lavoro irregolare; l'emersione statistica: la revisione Istat della contabilità nazionale; il lavoro sommerso e le evasioni contributive nei dati sulla attività di vigilanza degli Ispettorati del Ministero del lavoro. Conclusioni: le radici tenaci dell'irregolare. Riferimenti bibliografici.

I sistemi di assicurazione contro la disoccupazione: un'analisi comparata, di Daniele Checchi
Alcuni problemi generali. Le caratteristiche dei diversi sistemi nazionali; Italia; Olanda; Danimarca; Spagna; Francia; Germania; Gran Bretagna. Quali criteri di valutazione? Riferimenti bibliografici

La crisi occupazionale di Porto Marghera negli ultimi anni e le esperienze dei lavoratori posti in mobilità, di Stefania Bragato e Turiddo Pugliese
Introduzione. L'occupazione a Porto Marghera; gli effetti della crisi del polo; l'occupazione delle aziende industriali; gli effetti della crisi di Porto Marghera sull'indotto. L'indagine sui lavoratori in mobilità delle aziende di Porto Marghera; lo scopo dell'indagine; il campione delle interviste; in mobilità, avviati, decaduti: analogie e differenze; il reinserimento nel sistema produttivo: situazione e strategie degli iscritti e dei decaduti; durante la messa in mobilità. Disoccupazione volontaria o involontaria? Conclusioni. Riferimenti bibliografici.

La struttura territoriale del mercato del lavoro nel Veneto tra continuità e cambiamento, di Anna de Angelini e Cristiana Pedenzini
Articolazione territoriale del mercato del lavoro e condizionamenti storico-strutturali. Le posizioni reciproche al 1991. Percorsi evolutivi dal 1971 al 1991. Tasso di attività e tasso di disoccupazione. Le componenti di crescita del tasso di attività. Conclusioni. Riferimenti bibliografici.

Nuove professioni e professioni in declino: il quadro e le tendenze in Veneto, di Maurizio Rasera e Corrado Squarzon
Premessa: lavori del presente e professioni del futuro. Il problema delle fonti e loro caratteristiche. L'evoluzione 1961-1981. Il quadro delle professioni nel 1991. I mutamenti degli anni '80: confronto 1981-1991. La componente di genere nelle professioni. Professioni e generazioni. Considerazioni finali e ulteriori approfondimenti conoscitivi. Riferimenti bibliografici.