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Pubblicato il 08.05.2020 null Misure/91 - Emergenza COVID-19. Gli occupati a termine: quali prospettive per il primo semestre 2020

Nella difficilissima congiuntura attuale, segnata dall'epidemia del coronavirus, è stato ampiamente sottolineato, nelle Misure precedenti, che il primo – e per ora principale – impatto sui livelli occupazionali  è stato registrato nell'area dei rapporti di lavoro a termine. L'area dei rapporti di lavoro a termine – in cui comprendiamo tempi determinati, apprendistato e intermittente – rappresenta quindi un insieme che, per le sue intrinseche caratteristiche di flessibilità, è particolarmente sensibile alle dinamiche congiunturali e quindi, nelle fasi recessive, molto vulnerabile.
Per questo si ritiene opportuno proporne un'analisi completa, con dati longitudinali sull'insieme di occupati, per evidenziarne non solo gli andamenti complessivi (calo/crescita) ma anche le caratteristiche del turnover (consistenza degli usciti e degli entrati).

Se analizziamo la composizione degli occupati a termine nel 2019 confrontando giugno con febbraio, osserviamo che a fronte di 35.000 usciti verso la non occupazione si registravano ben 101.000 nuovi occupati (di cui 22.000 esordienti, vale a dire primi ingressi nel lavoro dipendente) i quali costituivano oltre il 30% degli occupati a termine in giugno. Tra questi 101.000 nuovi occupati il 44% risultava impiegato nel comparto del turismo (e, tra questi, due terzi erano lavoratori stagionali). E' questa consistente componente di nuova occupazione che rischia di venir a mancare nel 2020.

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