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Pubblicato il 19.06.2020 null Misure/95 - Emergenza COVID-19. L’impatto sul lavoro dipendente in Veneto (23 febbraio-14 giugno 2020)

L'aggiornamento delle evidenze statistiche riportate in questa nota considera l'intero periodo che va dall'esordio delle restrizioni (23 febbraio) al 14 giugno, mirando a cogliere l'evoluzione dei flussi occupazionali anche in funzione della tempistica dei diversi provvedimenti messi in atto dal Governo, prima con finalità restrittive (il lockdown) e poi con progressive aperture per tornare a normalizzare le attività sociali e produttive.  

Dai dati esposti si ricava che l'effetto della pandemia ha comportato, su base annua (variazione tra il 14 giugno 2020 e il 15 giugno 2019) una riduzione pari a circa -45.000 posizioni di lavoro dipendente (per l'insieme degli organici aziendali individuati sulla base dei tre contratti indicati): pertanto è stata "bruciata" la crescita tendenziale ancora in essere a febbraio, all'inizio della pandemia, e pari a circa +20.000 posti di lavoro. Infatti tra il 23 febbraio e il 14 giugno 2020 la variazione dei posti di lavoro è stata negativa, pari a -6.600 unità, mentre nel medesimo periodo del 2019 tale variazione era stata decisamente più positiva e pari a +58.500 posti di lavoro (come del resto fisiologico, dato il particolare "ciclo stagionale" dell'occupazione in Veneto). Come già si ricava da queste cifre, la differenza tra il 2020 e il 2019 è largamente imputabile alla mancata crescita dei posti di lavoro - come accade in ogni anno "normale" - più che alla riduzione di quelli esistenti a febbraio.  

Comunque dai dati relativi al mese di maggio e alla prima quindicina di giugno si ricavano segnali incoraggianti. In particolare risulta avviata una progressiva riduzione del differenziale nel numero di assunzioni tra 2019 e 2020: -34% in maggio e -31% nella prima parte di giugno mentre tra il 23 febbraio e il 3 maggio la variazione negativa era stata quasi doppia (-61%). Grazie alla parallela (e in parte speculare) contrazione delle cessazioni, il saldo occupazionale è tornato positivo in maggio (+3.400) e ancor di più nella prima metà di giugno, avvicinandosi a quello registrato nell'identico periodo dell'anno precedente (+17.600 nella prima metà di giugno 2020 contro +23.500 nella prima metà di giugno 2019).

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