Monitoraggio del Decreto Poletti: la dinamica dei contratti a tempo determinato
Menù di navigazione
Briciole di pane
Aggregatore Risorse
Indietro Monitoraggio del Decreto Poletti: la dinamica dei contratti a tempo determinato
Il monitoraggio proposto evidenzia il netto incremento del ricorso ai contratti a tempo determinato intervenuto progressivamente nel corso del primo semestre 2014 e successivamente proseguito per i comparti dell'industria e dell'ingrosso-logistica.
Più generalizzato e continuo risulta l'incremento delle proroghe: in modo particolare è via via aumentato il volume di seconde e terze proroghe attivate anche nel settore privato.
Si può sostenere, con i dati disponibili, che la facilitazione indotta dal "decreto Poletti" è stata colta dalle imprese, ovviamente nei limiti di una congiuntura che nel medesimo periodo ha evidenziato prima incertezze e quindi un netto rallentamento/rinvio della ripresa.
L'incremento - rispetto ai corrispondenti valori del 2013 - del ricorso al tempo determinato ascrivibile a contratti non motivati da stagionalità o ragioni sostitutive è stimabile in Veneto, per i mesi da aprile a settembre 2014, in circa 10.000 nuovi contratti e altrettante proroghe: se ipotizziamo generosamente che su tale dinamica non hanno influito fattori congiunturali, ciò rappresenta una prima misura (grezza) dell'impatto attribuibile alle facilitazioni introdotte dal "decreto Poletti". Tale impatto non è comunque automaticamente interpretabile come misura di domanda aggiuntiva di lavoro perché a tal fine bisognerebbe identificare eventuali spiazzamenti intervenuti nelle assunzioni con altri contratti (apprendistato, tempo indeterminato, somministrazione) e nelle trasformazioni (che potrebbero essere state rinviate, grazie alla possibilità di prorogare i contratti a tempo determinato).