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Pubblicato il 04.03.2015 null Misure/57 - Incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato e Jobs Act. Elementi di monitoraggio

Premessa

L'Osservatorio&Ricerca di Veneto Lavoro, con la sua collana "Misure", offre agili e sintetiche analisi utili ad approfondire tematiche di particolare interesse per il mercato del lavoro veneto. Particolare attenzione è riservata ad un primo e tempestivo "monitoraggio" degli effetti prodotti dalle "riforme", basato su dati effettivi, non previsionali.  Questo impegno, iniziato con la legge Fornero e proseguito con il decreto Poletti, non poteva mancare anche con riferimento al Jobs Act. Sull'impatto della riforma (tipologie contrattuali e incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato) forniremo pertanto un monitoraggio mensile che prende l'avvio con questo report relativo ai mesi di gennaio e febbraio 2015.

In sintesi

All'inizio del 2015 si sono generate molte aspettative, legate al  contesto internazionale e alle novità legislative, per una congiuntura positiva. I primi dati sulle dinamiche congiunturali del mercato del lavoro veneto sembrano non tradire queste attese. Si sottolineano in particolare la forte crescita delle assunzioni con contratti a tempo indeterminato (+18% in gennaio, +45% in febbraio), la continua crescita tendenziale delle assunzioni con contratti a tempo determinato e delle proroghe; la flessione delle assunzioni con contratto di lavoro intermittente e delle attivazioni di nuovi contratti di lavoro parasubordinato.

 

Alcune chiavi di lettura e avvertenze

Per un giudizio più meditato sull'incidenza della riforma sarà necessario verificare, con i dati dei prossimi mesi, se il consistente incremento delle assunzioni a tempo indeterminato proseguirà nel medio e lungo periodo oppure se è transitorio in quanto segnale, in tutto o in parte, di una "bolla"  dovuta al rinvio al 2015 - in attesa degli incentivi - di assunzioni già programmate. 

Il saldo dei contratti a tempo indeterminato (assunzioni + trasformazioni – cessazioni) - pari a +9.000 unità - va letto positivamente non tanto per il segno (va ricordato che nei primi mesi dell'anno è fisiologico riscontrare un saldo positivo) bensì per la sua entità decisamente più  elevata di quella dell'anno precedente.

Il perdurare del trend di crescita delle assunzioni e proroghe del contratto a tempo determinato conferma da un lato il buon momento congiunturale ma anche l'apprezzamento delle imprese per le modifiche normative introdotte che ne rendono più facile e meno rischioso l'utilizzo.

Il costante calo dell'apprendistato conferma la crisi di questo contratto, per la concorrenza derivante dal nuovo contratto a tempo indeterminato incentivato (rispetto al costo), dal contratto a termine (più breve e meno burocratico), dal tirocinio (meno costoso, breve e facile da attivare).

 

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