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Pubblicato il 07.08.2020 null Misure/99 - Emergenza COVID-19. L’impatto sul lavoro dipendente in Veneto (1 gennaio-31 luglio 2020)

 

L'aggiornamento delle evidenze statistiche considera l'intera frazione di anno fin qui trascorso utilizzando una periodizzazione che permette di distinguere le varie fasi succedutesi, scandite dai diversi interventi di restrizione prima e di apertura poi.

Dai dati disponibili l'effetto della pandemia ha comportato, su base annua (variazione tra il 1 agosto 2019 e il 31 luglio 2020) una riduzione pari a circa 32.700 posizioni di lavoro dipendente (per l'insieme degli organici aziendali individuati sulla base dei tre contratti sopra indicati), "bruciando" quindi anche la crescita tendenziale ancora in essere a febbraio, all'inizio della pandemia (pari a circa 20.000 posti di lavoro).

Tra il 23 febbraio e il 31 luglio 2020 la variazione dei posti di lavoro è stata appena negativa (-222 unità) ed è ben lontana da quella registrata nel medesimo periodo del 2019 quando si era avvicinato ai +53.000 posti di lavoro. La differente performance occupazionale tra il 2020 e il 2019 è imputabile più alla mancata crescita che alla riduzione dei posti di lavoro esistenti a febbraio.

I dati dell'ultimo mese confermano e accentuano i segnali di recupero rilevati nei mesi di maggio e giugno (che avevano fatto segnare saldi positivi rispettivamente di +5.000 e di +12.200 posti di lavoro) portando in luglio ad un saldo di +12.000, superiore a quello dell'omologo periodo dell'anno precedente. Questi miglioramenti sono l'esito essenzialmente della progressiva riduzione del differenziale tra 2019 e 2020 nel numero di assunzioni (-34% in maggio e -19% in giugno e -6% in luglio; ricordiamo che tra il 23 febbraio e il 3 maggio la variazione era stata pari a -61%), come pure dei ritardati reclutamenti nei settori le cui attività sono state bloccate per mesi.

È evidente che i danni occupazionali subiti nella fase di lockdown non risultano recuperabili integralmente nel breve periodo; conforta comunque la constatazione che la flessione occupazionale sia stata arrestata e che vi siano indizi di recupero, anche se tutti i giudizi scontano le innaturali condizioni del mercato del lavoro attuale.

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