Emergenza Covid-19 e lavoro a termine
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Se nelle prossime settimane il calo dell'occupazione dovuto all'emergenza coronavirus dovesse confermarsi sugli stessi livelli registrati finora, a giugno potrebbero contarsi in Veneto fino a 100 mila lavoratori a termine in meno rispetto ad un anno prima (-30%), tra mancate assunzioni e lavoratori rimasti disoccupati. L'analisi di Veneto Lavoro rileva come tra febbraio e aprile 2020 il numero di occupati con contratti di lavoro a tempo determinato, apprendistato e intermittente sia diminuito del 9%, passando da 256 mila a 232 mila. Se un piccola parte è transitata verso altri contratti, anche a tempo indeterminato, la maggior parte di loro è rimasta senza lavoro. Nel 2019 si era osservata una dinamica opposta: soprattutto grazie all'apporto dei lavoratori stagionali, il numero di occupati a termine era infatti cresciuto al ritmo di 3 mila alla settimana, arrivando a quota 293 mila ad aprile (60 mila in più rispetto a quest'anno) e oltre 321 mila occupati nel mese di giugno. Se la tendenza registrata finora non si invertirà è dunque possibile che tra un mese il divario di occupati rispetto all'anno scorso sarà ancora più ampio.
Il calo occupazionale sembra aver coinvolto in maniera omogenea italiani e stranieri, considerato che come l'anno scorso la quota di occupati stranieri è attorno al 20%, e interessato tutti i settori, con rarissime eccezioni. Il turismo ha pagato il prezzo più alto: nel 2019 la crescita degli occupati era stata del 27% tra febbraio e aprile e del 24% tra aprile e giugno, mentre quest'anno si è registrato un calo del 17% solo nei primi due mesi di emergenza. Ad aprile gli occupati nei servizi turistici, che comprendono alberghi e ristorazione, risultavano 48.500 a fronte dei 74 mila di dodici mesi prima. Segno meno anche in molti altri settori, quali ingrosso e logistica (-16%), made in Italy (-12%), commercio e costruzioni (-11%). Unica eccezione l'agricoltura, che tra febbraio e aprile fa registrare un +12% di occupati, una percentuale comunque inferiore al +16% registrato nello stesso periodo del 2019.
Il lavoro a termine si conferma così come il più colpito dagli effetti dell'emergenza Covid-19 e il futuro di molti lavoratori appare tuttora incerto. La metà degli occupati a tempo determinato nel mese di aprile, circa 121 mila lavoratori, ha infatti il contratto in scadenza entro giugno 2020 ed è inevitabile come un eventuale rinnovo dipenda dalle prospettive economiche generali e aziendali.